USA UN TONO POSITIVO QUANDO PARLI CON TUO FIGLIO


Il tono con cui ti rivolgi a tuo figlio è importante

usa un tono positivo

Per crescere e sviluppare abilità utili nella vita, i bambini hanno bisogno di sicurezza, protezione e relazioni forti; quindi comunicare positivamente con i nostri figli è essenziale per un loro sano sviluppo.


Una comunicazione affettuosa e gentile aiuta i bambini a sentirsi al sicuro e amati, rafforzando le relazioni tra noi e i nostri figli .

Non sempre però prestiamo attenzione a ciò che diciamo e soprattutto a come lo diciamo.

Sii consapevole del tono che usi quando parli con tuo figlio

Quando mia madre si rivolgeva a me usava un tono brusco, per cui sembrava sempre che mi stesse accusando o attaccando. Così io mi mettevo subito sulla difensiva e iniziava lo scontro (specie in adolescenza).


La comunicazione era già interrotta ancor prima di cominciare.

Occorre avere consapevolezza del tono che utilizziamo quando parliamo con loro e non dobbiamo sottovalutarne l’importanza.

La tua voce suona paziente e amorevole?
Sembri sinceramente coinvolto e interessato a quello che dice tuo figlio?

Se la risposta è no, pensa a cosa puoi fare per cambiare il modo in cui comunichi con tuo figlio.

La tua voce è dura, impaziente o arrabbiata quando fai notare a tuo figlio qualcosa di sbagliato?

Sembri arrabbiato con lui anche se non ha fatto niente di male, solo perché sei stanco?
E’ il tuo tono normale e lo usi con tutti ma non ti sei mai reso conto che è un tono perentorio?

Pensa al tono di voce che usi e a come puoi ammorbidirlo quando parli con tuo figlio.

Perché dovresti usare un tono positivo?

Ecco alcuni importanti motivi per cui il tuo tono di voce e le parole che usi sono molto importanti e possono rendere le interazioni genitore-figlio molto più positive e gratificanti.

1. PERCHÉ’ TI ASCOLTA DI PIU’


Si è più propensi ad ascoltare quando ti parlano con una voce calma, ragionevole e gentile piuttosto che con un tono duro o critico.

2. PERCHÉ’ AGGRESSIVITÀ’ E’ CONTROPRODUCENTE


Quando urli o parli in modo aggressivo con tuo figlio, hai meno probabilità di ottenere buoni risultati e potresti persino danneggiare la tua relazione.


In effetti, la ricerca mostra che urlare può essere dannoso quanto uno sculaccione. (5 PASSI DA FARE ANZICHÉ URLARE CONTRO I TUOI FIGLI)
Certo, tuo figlio potrebbe ubbidirti nel momento, a breve termine, ma se vuoi che tuo figlio sviluppi le capacità di cui ha bisogno da adulto, rivolgersi a lui in modo rispettoso è chiaramente il modo migliore per farlo.

3. PERCHÉ’ BAMBINI IMPARANO DAL NOSTRO COMPORTAMENTO


Cosa succede se continui a criticare costantemente tuo figlio e a parlargli in modo brusco?

Semplice! Anche lui utilizzerà lo stesso modo di comunicare con te e con gli altri.

Quando usi un bel tono di voce con tuo figlio a casa, lo farà naturalmente a scuola e in altri contesti.

4. PERCHÉ’ RAFFORZA LA VOSTRA RELAZIONE

Quando tratti tuo figlio con rispetto e gentilezza, rafforzi il vostro legame.

Rivolgiti a lui quando parli con tuo figlio e spiegagli con fermezza che ti aspetti che faccia lo stesso.


Trattarsi l’un l’altro con buone maniere e rispetto ti avvicinerà; parole cattive e una voce aspra avranno l’effetto opposto.

QUALCHE STRATEGIA PER RIMANERE CALMI NONOSTANTE TUTTO:

1. Respira


Marce’ ma certo, se non respiro muoio


Parlo di una respirazione profonda, fare respiri lunghi e profondi aiuta a calmare la mente, a controllare ansia ed emozioni negative e riduce l’attivazione del sistema nervoso.


Questo fa sì che non si scatti automaticamente come una molla a urlando o anche solo usando un tono aggressivo.

2. Non rispondere alla provocazione

Anziché vedere tuo figlio come un nemico che ti provoca e ti attacca, pensa che il tuo ruolo è quello di aiutarlo in questo momento difficile,quello di essere il suo sostegno, la sua roccia, la sua guida.

3. Aiutalo a elaborare i suoi sentimenti

Sii empatico! Mettiti nei suoi panni, cerca di capire cosa sta provando in quel momento.

Ti faccio un esempio:
Diciamo che tuo figlio ha fatto cadere la fetta di pane con nutella che aveva appena spalmato e si è messo a piangere.

Piuttosto che intervenire con: “ Guarda cosa hai fatto! Sei proprio un imbranato! Adesso chi pulisce secondo te questo disastro? ” e così via, possiamo tirar fuori un po’ della nostra empatia e con tono pacato e tranquillo dire: “Ci sei rimasto male per la tua fetta di pane e nutella?

” PAUSA”

Ci hai impiegato tanto tempo a spalmarla bene in tutta la fetta e poi è caduta

” PAUSA”

E deludente quando le cose non vanno come previsto.

” PAUSA”.

Ci stiamo mettendo nei loro panni e non solo nominando la sensazione, ma facendo ipotesi su come potrebbe sentirsi.
Non importa nemmeno se sbagli a indovinare. Lo aiuterà a chiarire le sue sensazioni.

4. Sii consapevole dei tuoi limiti

Ti ha fatto scattare la molla il fatto che ti abbia mancato di rispetto?
Hai paura che diventi come la figlia della vicina di casa che insulta i suoi genitori?
Sei troppo stanca per mediare?
E’ stata una giornataccia a lavoro e ora non hai filtri per nessuno?

Sai, (perché ti conosci bene) quali sono le cose che ti toccano il nervo scoperto, quelle cose che ti fanno esplodere più delle altre e a volte anche in modo eccessivo.


In questi casi fai intervenire il tuo compagno o spostati in un’altra stanza per calmarti prima ancora di rispondere.

5. Prevenire è meglio che curare

Ci sono casi in cui si può prevenire e quindi evitare di alzare il tono della voce o addirittura urlare.

Una sera ci troviamo in un locale con gli amici a guardare la finale degli europei di calcio. Accanto a noi c’era una coppia con una bimba di 3 anni. I genitori pretendevano che la bimba stesse ferma e zitta a seguire la partita come gli adulti. Naturalmente, come è normale per la sua età, lei saltellava qua e là trovando qualcosa con cui giocare e divertirsi. Il tono dei genitori si alzava sempre più con il passare dei minuti.


A volte basta così poco se riesci a proiettarti nella situazione in anteprima.

Porta con te un foglio e dei pastelli, qualche cubo di costruzioni, un libro illustrato insomma qualcosa che possa intrattenerli.

6. Intervieni prima di raggiungere il limite

A volte, preoccupati di essere troppo severi con i nostri figli, lasciamo correre e facciamo finta che le cose che fanno non ci mettano a disagio.


Insomma vogliamo fare i genitori aperti e permissivi ma prima che ce ne rendiamo conto, la situazione ci è sfuggita di mano, e ci ritroviamo ad urlare e inveire contro i bambini.


Tu sai dov’è la linea di demarcazione tra ciò che possono fare e cosa no, piuttosto che attraversare quella linea e perdere la calma, intervieni subito.

.

7. E’ più facile rimanere calmi se i tuoi bisogni sono soddisfatti

Qual’è il momento in cui scatta più facilmente la molla?

Quando sei stanco, frustrato, non ti senti apprezzato e così via.

Se non riceviamo abbastanza cure o riposo o non ci sentiamo realizzati, è più facile che scatti il grilletto e iniziamo a urlare oppure tendiamo ad utilizzare un tono sarcastico che comunque non è positivo.

Trova un modo in cui tutti possano soddisfare anche le tue esigenze, senza sentirti in colpa.

Oh santo cielo Marce’ ma come si fa? Io dovrei lavorare, occuparmi della casa, fare la spesa, cucinare,trovare il tempo per stare insieme come famiglia, un po’ di tempo per ogni bambino, per mio marito e secondo te rimane tempo per me stessa?

Lo so è molto difficile. Ma non è giusto che noi ci mettiamo sempre per ultime come se non avessimo delle esigenze anche noi.

E’ inutile che facciamo finta che non sia così, tanto prima o poi quando abbiamo resistito troppo esplodiamo come una pentola a pressione e allora si salvi chi può.

Manda i tuoi figli a fare una passeggiata con il tuo compagno, con i nonni, con qualcuno di cui ti fidi e prenditi il tempo che ti serve per ricaricare le pile.

Fai qualcosa che ti piace, anche piccola, prenditi cura di te stessa, fatti una coccola.

Un bagno caldo

Leggere un libro

Guardare una serie tv

Maschera viso

Massaggio

Yoga

Giro in bici

Aperitivo con un’amica

E tu? Pensa alle cose che puoi fare per rilassarti e prenderti cura di te stesso.

Abbiamo visto quanto il tono di voce sia importante per tuo figlio, riepiloghiamo cosa fare per riuscire ad avere un tono pacato e mai acido o brusco.

AAscoltati mentre parli con i tuoi figli per capire che tono utilizzi con loro generalmente.

BFai un respiro profondo se senti di essere arrabbiata e quindi risponderai in modo aggressivo.

CNon pensare che si tratti di una provocazione, ripetiti: “sono solo bambini”, anche io probabilmente ti comportavi così da piccolo.

DSii empatico e aiutalo a capire cosa sta provando.

EIntervieni prima di raggiungere il tuo limite.

F– Chiedi aiuto al tuo partner di intervenire se è più calmo

GEsci dalla stanza e fai qualcos’altro: prepara una tisana o un tè.

HPrenditi cura di te.

È inevitabile che prima o poi capiti che a volte non saremo in grado di trattenerci o controllarci e inizieremo a gridare e sbraitare.

Va bene. Siamo umani. Ci sbagliamo. Ma, se ne siamo consapevoli, diventerà sempre meno frequente.


Se perdi la calma, usala come un’opportunità per scusarti con tuo figlio, gli insegnerai la preziosa lezione che sbagliare è umano e che dagli errori si impara.

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