SEI UN GENITORE PERFEZIONISTA?

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Quando nessuno intorno a te sembra all’altezza, è il momento di controllare il metro.

(Bill Lemley)





Sei un perfezionista? Non sei mai abbastanza soddisfatto di quello che fai? Non fai in tempo a goderti il raggiungimento di un obiettivo che già stai fissando il prossimo?


Ricordati che il tuo perfezionismo si ripercuote sui tuoi figli, e genera su di loro una pressione per nulla salutare.
Ed ecco il punto: essere un perfezionista non solo danneggia te, ma mette a rischio il benessere di tuo figlio.


Fortunatamente ci sono alcuni passi che puoi fare per cambiare le tue aspettative su te stesso e tuo figlio.

I genitori perfezionisti


Alcuni genitori perfezionisti sono perfezionisti in ogni aspetto della loro vita: eccellono in tutto ciò che fanno, e fanno grandi sacrifici per raggiungere i loro obiettivi.


E per la maggior parte degli standard, queste persone sono persone di successo. Tuttavia, non si sentono mai abbastanza soddisfatti.

Altri sono perfezionisti solo nel ruolo di genitori. Queste persone possono temere di “incasinare per sempre la vita dei loro figli “, oppure possono temere che se non aiutano i loro figli a ottenere il massimo dei voti falliranno come genitori.


Alcuni si aspettano la perfezione da se stessi e altri si aspettano la perfezione dai loro figli.


Generalmente si pensa che i loro standard elevati porteranno all’eccellenza, invece nella maggior parte dei casi il loro bisogno di perfezione gli si ritorce contro.


Una volta, rientro da scuola con un sorriso trionfante di chi ha ottenuto la coppa del mondo per aver preso 9 in matematica quando i miei compagni avevano preso tutti dei voti intorno al 4.


Non ero certo un genio rispetto a loro, semplicemente avevo capito bene l’argomento ed ero riuscita nel compito. Ero così soddisfatta di me e non vedevo l’ora di dirlo a mia madre. Arrivo a casa e esultante comunico la notizia. Mia madre se ne esce con un infelice: “Non hai fatto nient’altro che il tuo dovere e non hai nemmeno preso un 10!”


Credo di essermi gelata, pensavo di renderla orgogliosa di me, invece il mio impegno non è bastato. (tra l’altro il 10 il mio prof. di matematica non lo contemplava nemmeno).


Il risultato di questo atteggiamento fu controproducente. Infatti, visto che tanto mia madre non era mai soddisfatta, tanto valeva non impegnarsi al massimo.


Lei si comportava in questo modo perchè voleva solo il meglio per me e voleva sicuramente spronarmi a fare ancora meglio, ma la reazione in questi casi è inversa.

Se ti ritrovi in alcune o tutte queste caratteristiche significa che sei un genitore perfezionista

Ti critichi spesso
• Ti senti in colpa quando tuo figlio non riesce in qualcosa
• Confrontandoti con gli altri genitori ti senti sempre in difetto
• Senti di non non essere in grado di fare di più per i tuoi figli, nonostante tu faccia già molto per loro
• Metti costantemente in discussione le tue scelte come genitore
• Perdi spesso la calma perché le tue aspettative sono troppo alte

Hai aspettative troppo elevate per tuo figlio?

• Hai difficoltà a lasciare che tuo figlio faccia le cose a modo suo e non a modo tuo?
• Interferisci quando tuo figlio sta lavorando su un compito?
• Fai pressione sul bambino affinché faccia le cose in modo impeccabile?
• Critichi tuo figlio più di quanto lo lodi?
• Spingi tuo figlio a realizzare i tuoi sogni?
• Trattai le attività di tuo figlio, (un test di matematica o una partita di calcio) come se fossero eventi che ti cambiano la vita?

Gli effetti negativi sui bambini

C’è una differenza tra un genitore perfezionista e uno che ha standard elevati.


Avere standard elevati è spesso una buona caratteristica in un genitore perché stabilisce le aspettative per un bambino e lo spinge a fare del suo meglio aumentando le sue probabilità di avere successo nella vita.


Il genitore perfezionista, invece, prepara il bambino a credere di essere un fallimento se non raggiunge gli standard più elevati.
Fare troppa pressione sui bambini per essere perfetti manda un messaggio sbagliato.


Un bambino può perfino imbrogliare sul suo lavoro scolastico per ottenere buoni voti perché può pensare che il genitore apprezzi il successo piuttosto che l’onestà.

E’ importante che i bambini di tutte le età possano commettere errori senza temere gravi conseguenze, al fine di apprendere.

Il perfezionismo non aiuta i bambini a fare meglio, in realtà, spesso li rende peggiori.

Ironia della sorte, il perfezionismo tende ad aumentare la probabilità che un bambino possa fallire.
Quando si imposta l’asticella troppo in alto, è altamente probabile che il bambino si arrenda.


Se sa di non poter essere perfetto, potrebbe smettere di fare i compiti, oppure, se sa che non sarà mai un campione, potrebbe smettere di fare sport .

Liberati dal perfezionismo

Tutti vorremmo essere quel genitore perfetto che è sempre amorevole e dolce, che non perde mai il controllo, sempre presente quando i bambini hanno bisogno, in prima fila a tutte le recite, di grande aiuto per i compiti in qualsiasi materia e che ogni sera è lì a leggere la fiaba prima di metterli a letto.


Ma tutti sappiamo anche che nella vita reale tutto questo o almeno tutto insieme non sempre è possibile.
Come ci siamo detti tante volte i bambini non hanno bisogno di genitori perfetti, inarrivabili e difficili da accontentare.

Tuo figlio ha bisogno di te punto e basta, capisce che stai facendo del tuo meglio, sente che sei umano e farà del suo meglio a sua volta.

Lo so, lasciarsi andare non è facile ma puoi scegliere tra rincorrere la perfezione ed essere frustrata e insoddisfatta oppure accettare i tuoi limiti e le tue imperfezioni e sentirti più serena e felice.

Lo sai che a me non piacciono le teorie fine a se stesse, mi piacciono invece gli strumenti pratici che si possono utilizzare per migliorare la propria situazione e ottenere un risultato concreto.


Per cui se ti rendi conto di ambire alla perfezione o ti aspetti la perfezione da tuo figlio, queste strategie possono esserti utili :

Non esagerare né in un senso né in un altro . Sia che abbia appena vinto un premio a scuola o che la sua squadra abbia perso una partita, evita di dire a tuo figlio che è un campione o che perdere è stato terribile. Invece, chiedi a tuo figlio di identificare cosa ha fatto bene e cosa pensa di poter fare meglio la prossima volta.
Mi rendo conto (in prima persona) che mantenere un equilibrio tra stimolare a fare del proprio meglio ed esercitare pressioni eccessive non sia semplice, ma solo in questo modo cresceremo futuri adulti capaci di superare gli ostacoli utilizzando il loro massimo potenziale, serenamente e senza stress.

Stai lontano dai social media . Confrontarsi con gli altri è una ricetta per la negatività. Ricorda, stai vedendo solo il momento clou della vita di un’altra persona, non l’intero film, anzi stai vedendo ciò che quella persona ti vuole far credere Non confrontare neanche tuo figlio con altri bambini. Tutti i bambini sono diversi e hanno fasi di crescita e apprendimento diverse.

Concentrati su ciò che fai bene. D’accordo potresti non essere la migliore a inventare attività educative e divertenti, ma forse ti diverti a cucire costumi di Halloween o a fare torte. Riconosci la tua forza e sii indulgente con te stessa negli ambiti in cui non sei una superstar.

Presta attenzione allo sforzo di tuo figlio, non al risultato . Invece di lodare tuo figlio per aver fatto un compito perfetto, lodalo per essersi impegnato duramente. O invece di dirgli che ha fatto un ottimo lavoro segnando due goal a calcio, digli che hai notato che si muoveva molto velocemente. Quindi, sarà più probabile che si concentri sul fare del suo meglio piuttosto che assicurarsi di ottenere risultati a tutti i costi.

Indietreggia quando tuo figlio è sopraffatto. È utile spronare i propri figli ma non si deve esercitare troppa pressione. La pressione infatti generalmente non porta a buoni risultati, al contrario genera ansia stress e frustrazione
Se ti accorgi che tuo figlio inizia a non apprezzare le attività che amava, come la danza o il pianoforte, potrebbe essere un segno che stai esercitando troppa pressione. A questo punto dovresti fare un passo indietro.
Sfida tuo figlio a fare bene, ma non spingerlo a fare più di quello che è in grado di fare.

Permettigli di sbagliare. Lascia che tuo figlio commetta errori e fallisca. Parla dei suoi insuccessi come opportunità di apprendimento e ammetti che sbagliare una verifica o un goal non è la fine del mondo. Ricorda che i bambini dovrebbero commettere errori e che ogni errore è un’opportunità di apprendimento.

Liberarsi dal perfezionismo è sicuramente impegnativo, prova però gradualmente a lasciarti andare un po’ di più, a prenderti un po’ meno sul serio e ti sentirai subito alleggerita da tutti quei doveri da portare a termine nel migliore dei modi.

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