
Sicuramente ti sarà capitato di sentire una canzone e immediatamente risentire dentro di te le emozioni improvvise e incontrollate relative a un momento passato (di cui abbiamo memoria oppure no) oppure di sentire un profumo particolare che ti ricorda un’esperienza vissuta e rivivi le stesse sensazioni.
Questi sono esempi di àncore.
Un interruttore (canzone, profumo, sapore ecc..) scatena un’emozione o uno stato d’animo vissuto in passato, di un momento di cui magari non abbiamo un ricordo cosciente.
Un’ àncora è quindi quel processo di associazione di una risposta emotiva interna a uno stimolo esterno, casuale o controllato.
Mi spiego meglio:
potresti aver sentito parlare dei famosi “Cani di Pavlov”.
Il fisiologo russo Ivan Pavlov condusse degli esperimenti sul condizionamento sui suoi cani.
Marcè ma non siamo mica ad un corso di addestramento. Cosa c’entrano i cani!
Ora scoprirai di cosa si tratta e perchè può esserti molto utile.
Ogni volta che Pavlov portava del cibo ai cani, suonava un campanello.
Per alcuni giorni ha ripetuto questa procedura.
Naturalmente la salivazione dei cani aumentava alla vista e profumo del cibo perchè questa è la logica risposta fisiologica.
La cosa che lo studioso scoprì però, fu che dopo un certo numero di associazioni cibo-campanella, la salivazione dei cani aumentava al suono del campanello, anche se il cibo non veniva neppure presentato.
In termini psicologici si dice che
- Il cibo è lo stimolo incondizionato, quello che fa venire l’acquolina ai cani (indipendentemente dal campanello)
- Il campanello è uno stimolo condizionato, cioè è condizionato dall’associazione che si è creata con il cibo stesso (di per sè il campanello non produce la salivazione)
Faccio un esempio:
Ricordo che quando io e le mie 2 sorelle eravamo piccole, mamma ci costringeva (nei fine settimana), a pulire casa.
Intendiamoci eravamo già grandicelle e potevamo dare una mano mentre lei si occupava d’altro.
Mamma però, essendo perfezionista e maniaca dell’ordine e della pulizia, passava continuamente a controllare che tutto fosse fatto in modo perfetto sgridandoci e criticandoci continuamente.
Nulla le andava bene, non era mai soddisfatta, borbottava e sbraitava incontentabile.
Inutile dire che ora, ogni volta che mi metto a pulire casa sono assalita da una sensazione di ansia e angoscia e che pulire mi mette di malumore.
Questa è un’àncora della quale mi è chiara l’origine perchè ne ho un ricordo, ma potrei semplicemente provare questi stati d’animo e non sapere perchè.
Questo è un esempio di àncora negativa.
Esistono per fortuna anche delle ancore positive
Faccio un altro esempio che mi riguarda:
A mia madre piaceva molto cucinare (e le piace ancora per fortuna;-)) quando preparava la pasta fresca o i dolci coinvolgeva anche noi bambine.
Era una specie di festa! Ci divertivamo tantissimo oltre al fatto che assaggiavamo di continuo ingredienti e impasti.
E ancora oggi quando preparo dei dolci sento un certo buonumore fin dal momento in cui tiro fuori il frullatore dall’armadio.
Le àncore possono generarsi attraverso i nostri canali sensoriali:
• VISIVE (per esempio l’acquolina in bocca provocata dalla vista di una bella fetta di torta)
• UDITIVE (nostalgia risvegliata da una canzone che ti riporta in un determinato momento e luogo)
• CINESTETICHE (un abbraccio confortante, la sensazione di velluto delle sedie della nonna)
• OLFATTIVE (l’odore del caffè che ti ricorda casa)
• GUSTATIVE (il ghiacciolo alla menta che ti riporta ad un’estate speciale)
Va bene, ora che mi hai spiegato cosa sono le àncore, mi dici cosa diamine me ne faccio?
Devi sapere che le àncore possono essere state generate spontaneamente ma possono essere anche appositamente create per vivere l’emozione o lo stato d’animo che desideri.
Conoscere le àncore ti è utile per 3 motivi:
1) Rimuovere un’àncora negativa:
Sostituire emozioni e stati d’animo indesiderati con quelli desiderabili (fantastico!)
2) Costruirne una positiva:
Accedere a risorse, sentimenti e stati d’animo, quando vuoi:
• Uno stato di entusiasmo se vuoi motivarti o motivare
• Uno stato di calma o rilassamento
• Uno stato di fiducia e sicurezza in sè stessi e nelle proprie capacità prima di un esame importante
3) Evitare di creare àncore negative inconsapevolmente:
Ti faccio un esempio:
Se tutte le volte che aiuti tuo figlio a fare i compiti finisci per spazientirti e urlare, sgridarlo, magari metterlo in punizione, tuo figlio finirà per avere un’associazione negativa con i compiti o lo studio in generale.
Potrà dunque associare alla parola “compiti” o alla visione della scrivania ecc.… uno stato d’animo negativo e dunque potrebbe essere portato ad evitare in futuro questo tipo di situazione (banalmente non proseguendo gli studi)
COME CREARE LE NOSTRE ANCORE
Ora che abbiamo visto che è sufficiente richiamare la tua àncora per trovare quella risorsa interiore e farla emergere quando e dove ne hai bisogno vediamo come fare il cosiddetto ancoraggio:
Ancorare significa scegliere un interruttore, un segnale di riconoscimento (definito neuro-associazione o trigger) e collegarlo a uno stato d’animo.
Scopriamo come possiamo insegnare a nostro figlio a creare le sue àncore:
1 – STABILIRE L’ANCORA
Aiutalo a scegliere un’àncora a cui possa accedere facilmente ovunque.
Deve essere un gesto che non attiri l’attenzione a scuola o con i suoi amici.
Non possono essere gesti strani ma movimenti che passano inosservati.
Le buone àncore sono azioni naturali, per esempio immaginare qualcosa o qualcuno (la mamma o il suo cane o gatto se è visivo), una canzoncina (da canticchiare sottovoce se è auditivo), stringere forte il pugno (se è cinestetico) ecc…
Scegliere uno stimolo “unico”, originale.
Grattarsi il naso o per gli adulti una stretta di mano non va bene perché avviene troppo spesso e in condizioni emotive diverse.
2- STABILIRE COSA ANCORARE
Decidere quale stato d’animo dobbiamo ancorare.
Per esempio, possiamo creare un’àncora per richiamare una sensazione di sicurezza oppure coraggio ecc…
Come fare l’ancoraggio
Trova un luogo calmo e tranquillo.
Chiedi a tuo figlio di chiudere gli occhi e di ricordare un momento in cui si è sentito particolarmente sicuro o coraggioso.
Chiediamogli di ricordare le esatte sensazioni che ha provato e, nel momento preciso in cui quell’emozione è al massimo applichiamo lo stimolo (ad esempio facciamogli stringere con forza il pugno).
Facciamo questa cosa alcune volte cercando ogni volta di fargli intensificare la sensazione.
Se si fa correttamente si crea una neuro-associazione tra lo stringere il pugno e il provare la sensazione di sicurezza.
La prossima volta che tuo figlio avrà paura non dovrà far altro che stringere con forza il pugno per richiamare immediatamente tutte le sensazioni di sicurezza nascoste dentro di sé.
Ora ha la sua àncora, suggeriscigli di usarla ogni volta che ne avrà bisogno.
Puoi aiutarli a stabilire àncore diverse per richiamare altre risorse.
Le chiavi per ancorare con successo sono:
• L’intensità dello stato
• La ripetizione dell’ancoraggio (le ancore si sbiadiranno nel tempo a meno che non siano molto forti, di solito quelle più intense sono quelle negative)
Ecco uno strumento molto potente per aiutare tuo figlio nei momenti di paura, ansia o disagio e che naturalmente possiamo utilizzare anche noi nei momenti di difficoltà o per eliminare delle àncore negative.
La potenza delle ancore è davvero straordinaria poiché ci permette di sperimentare “a comando” lo stato d’animo desiderato. Non ti resta che provare!