
Niente è più difficile, e pertanto più prezioso, della capacità di decidere.
(Napoleone Bonaparte)
Nel post Come e perché tuo figlio deve sviluppare buone capacità decisionali abbiamo visto come il saper prendere autonomamente le decisioni sia uno strumento importante per il futuro di tuo figlio.
Abbiamo anche visto come uno degli step per aiutarlo a sviluppare buone capacità decisionali sia conoscere le fasi del processo decisionale.
In questo articolo andremo ad approfondire nello specifico le 5 fasi di questo processo che sono: identificare l’obiettivo, raccogliere informazioni, trovare possibili soluzioni, valutare le conseguenze e infine prendere una decisione.
Quando il bambino segue le fasi del processo decisionale, è in grado di prendere decisioni responsabili e ponderate.
Da dove iniziare?
La cosa più importante in assoluto, ancora prima delle fasi del processo decisionale è la necessità capire qual’è il nostro stato d’animo quando prendiamo una decisione.
Tuo figlio (ma naturalmente vale anche per te) dovrà farsi delle domande:
- Ho paura?
- Sono arrabbiato?
- Mi vergogno\sono imbarazzato?
- Sento la pressione di un amico o dei miei genitori?
Tutte le emozioni influenzano il nostro pensiero e la nostra motivazione, quindi potrebbe essere meglio evitare di prendere decisioni importanti sotto la loro influenza.
Poiché non si può prendere una buona decisione in balia delle emozioni, possiamo fare appello alla nostra intelligenza emotiva.
A questo punto possiamo iniziare con la prima fase del processo:

Quando si tratta di fare una scelta, è necessario per prima cosa che tuo figlio capisca qual’è il suo obiettivo.
Ad esempio:
“Voglio veramente cambiare scuola o voglio solo che quel bullo smetta di tormentarmi?”
Non si deve prendere una decisione basata sul problema sbagliato.
Identificare qual’è il problema è dunque un passaggio essenziale che apre la strada ai passaggi successivi.
In questa fase il bambino può porsi domande come:
- Qual’è il mio obiettivo?
- Cosa voglio veramente?
- È importante?
- Chi riguarda?

Successivamente, il bambino dovrà cercare informazioni necessarie per prendere la sua decisione.
Alcune informazioni sono interne, cioè verranno raccolte tramite la riflessione.
Dovrà chiedersi:
- Quali sono i miei valori?
- Cosa voglio?
- Di cosa ho bisogno?
Alcune informazioni possono essere esterne come libri, video, altre persone, ecc.

Durante questa fase, il bambino inizia ad elencare le possibili soluzioni.
Potresti pensare che alcune delle sue soluzioni non abbiano senso.
Lascialo fare, questo gli permette di pensare al problema da diverse angolazioni.

In questa fase si devono analizzare le conseguenze di ciascuna soluzione presa in considerazione.
- Cosa può succedere se prendo questa scelta? E quest’altra?
- Ci saranno conseguenze su altre persone?

Una volta che il bambino ha valutato attentamente le alternative, è pronto a fare una scelta.
Per farla potrebbe essere utile fare un elenco ordinato in base alla soluzione che ritiene la migliore secondo il suo sistema di valori.
Sarebbe utile anche avere un piano su come portare a termine la sua decisione.
Inoltre, può determinare se ha bisogno di aiuto per attuare la sua decisione o se può farlo da solo.
In una fase successiva, il bambino valuterà i risultati della sua decisione.
Facciamo un esempio concreto:
Mio figlio vuole cambiare scuola.
Prima di tutto è necessario che capisca qual’è il suo stato d’animo:
- Sto prendendo questa decisione per paura di qualcuno?
- Dietro pressione di qualcuno?
- Sono imbarazzato e arrabbiato perché quei bulletti continuano a prendermi in giro?
Fase 1: identificare l’obiettivo:
- Voglio veramente andare in una nuova scuola o voglio liberarmi da quei bulletti?
Fase 2: Raccogliere informazioni
- Ci sono altri ragazzi che vengono infastiditi da loro?
- Che classe frequentano? Sono all’ultimo anno?
- Conosco i loro genitori?
Fase 3: trovare possibili soluzioni:
- Potrei trasferirmi in un’altra scuola
- Potrei parlare con il dirigente scolastico
- Potrei parlarne con i miei genitori
- Potrei creare un gruppo di ragazzini per difenderci da quei seccatori
Fase 4: identificare le possibili conseguenze
- Trasferirmi in un’altra scuola < potrebbero esserci dei bulli anche lì e perderei gli amici che ho in questa scuola
- Potrei parlare con il dirigente scolastico < se li mette in punizione se la prendono con me ancora di più
- Potrei parlarne con i miei genitori < mi sfotterebbero dicendomi di essere andato a piangere da mammina
- Potrei creare un gruppo di ragazzini per difenderci da quei seccatori < male che vada non funzionerà
Passaggio 5: fare una scelta
Permettigli di scegliere da solo e di valutare in seguito se la sua decisione ha avuto successo oppure è necessario trovare una nuova soluzione.
ERRORI DA NON COMMETTERE
Fare una scelta, per te che sei un adulto, potrebbe sembrare semplice e scontato, ma per i bambini non è affatto semplice, generalmente sono facile preda delle emozioni o sono presi dalla fretta.
Sta dunque a noi insegnare loro un metodo ed evitare errori comuni che si fanno inconsapevolmente o comunque a fin di bene.
1. OFFRIRE SCELTE CHE NON ESISTONO
Spesso, tendiamo a dare a un bambino un senso di libertà d’azione dove non esiste.
Gli permettiamo di prendere una decisione con la speranza che prenda la decisione giusta. Se però non prende quella che vorremmo noi, revochiamo il potere decisionale e decidiamo comunque noi.
Questo non è corretto. Se sai che potrebbero fare una scelta che non condividi e se sai che non intendi onorare la sua scelta non permettergli di decidere. La coerenza prima di tutto.
2. DIRE CHE UNA DECISIONE È SBAGLIATA
Che tuo figlio abbia una buona capacità decisionale non significa che prenda sempre la decisione giusta, ma solo che è in grado di riflettere e soppesare le varie possibilità per poi fare una scelta.
Il processo decisionale è un’abilità che arriva con l’esperienza e ci vuole fiducia.
Quindi, quando permetti a un bambino di prendere una decisione, non si tratta solo di quella decisione specifica. Si tratta di aumentare la sua capacità di prendere decisioni in seguito.
Per cui non digli che secondo te ha sbagliato e che la sua è una pessima decisione per poi aspettarlo al varco con il solito “te l’avevo detto!”.
3. LASCIARE CHE EVITI DECISIONI
Ci sono dei bambini che preferiscono non decidere affatto. Preferiscono che qualcuno lo faccia per loro: i genitori, gli amici, i compagni di classe…
Lo fanno per paura di sbagliare, per non prendersi responsabilità o per paura del fallimento.
Inizia a presto a spingere il bambino a prendere piccole decisioni come cosa indossare, cosa mangiare a merenda eccetera, in modo che prenda familiarità e non sia spaventato in seguito.
Ricordati che non stai cercando di crescere qualcuno che prenda decisioni sempre giuste e in poco tempo.
Stai cercando di crescere un bambino che possa prendere decisioni misurate e attentamente ponderate.