
Quando ci si deve alzare alle 7 in punto, e non hai fatto il tema che ti era stato assegnato, le 6:59 sono il momento peggiore della giornata!
(Peanuts)
Tuo figlio procrastina e a dire il vero non solo lui ?
Anche tu sei affetto da questo pericoloso morbo?
Scopriamo perché rimandiamo sempre tutto e come fare per evitarlo.
LA PROCRASTINAZIONE: Una malattia molto diffusa.
Scommetto che ti capita di rimandare a domani a lunedì, all’anno prossimo e di non iniziare mai.
Il rimandare continuamente è una pessima abitudine che ci impedisce di raggiungere i nostri obiettivi e i nostri sogni.
Quante volte hai rimandato l’iscrizione in palestra o un progetto di lavoro? Poi però ogni tanto ti assale la frustrazione per non averlo fatto e così via il loup ricomincia.
Non è che il procrastinatore professionista non faccia nulla, stia lì a grattarsi la pancia pur di non fare quella o quell’altra cosa; anzi, si inventa qualsiasi attività pur di non affrontare una decisione o iniziare un’attività che considera sgradevole.
Sentirsi occupato lo aiuta a ridurre l’ansia, ma di fatto non sta affrontando il problema.
Ti riconosci anche tu in questa descrizione?
Non ti preoccupare c’è una giustificazione!
La procrastinazione è un meccanismo di difesa messo in atto dal nostro cervello per gestire l’ansia che proviamo ogni qualvolta dobbiamo iniziare un nuovo compito che non ci piace o che ci spaventa.
La nostra mente dunque preferisce fare qualsiasi altra cosa piuttosto che affrontare il problema.
Questo naturalmente vale anche per tuo figlio.
Molti bambini infatti, oserei dire la maggior parte, rimandano i compiti che non vogliono svolgere. Trovano una scusa o trovano qualcos’altro da fare e generalmente qualcosa che a loro piace.
Prendiamo per esempio, i compiti. Se hai un bambino che non vuole farli, ritarderà l’inizio cercando qualcosa da mangiare, andando in bagno, ricordandosi di fare qualcos’altro.
Insomma procrastina!
C’è però una notizia positiva: la procrastinazione è un comportamento che viene appreso nel corso degli anni e può essere dunque disimparato.
Questo è uno di quei casi in cui noi miglioriamo insieme ai nostri figli.
Cerchiamo dunque prima di tutto di liberarci noi per primi di questa pessima abitudine e poi con l’esempio e qualche strategia pratica possiamo aiutare anche i nostri figli a non cadere nella trappola.
Procrastinare è una trappola. Troverai sempre delle scuse per procrastinare. Ma la verità è che esistono soltanto 2 cose nella vita: le scuse ed i risultati, e con le scuse non si va da nessuna parte.”
Robert Anthony.
I MIGLIORI CONSIGLI SU COME AIUTARE I BAMBINI (E PERCHE’ NO ANCHE NOI STESSI) A NON PROCRASTINARE
1 . ESEMPIO:
Dai il buon esempio dimostrando a tuo figlio che non rimandiamo i compiti che non ci piacciono, che sono difficili o che richiedono troppo tempo.
2. INIZIARE:
Se trova difficile iniziare con un’attività, aiutalo a partire. Vedrà che non è poi così male e una volta che si mette in moto e proseguirà da solo.
3. DIVIDERE:
Possiamo scoprire con lui quanto tempo dovrebbe richiedere l’attività. Se sembra opprimente, lunga e noiosa possiamo aiutarlo a dividerla in mini parti in modo che sembri più fattibile.
4. CAPIRE:
Cosa gli impedisce di iniziare? Forse trova il compito troppo difficile, pensa di non essere in grado di svolgerlo quindi preferisce non tentarlo? Forse è una materia che proprio non gli piace? Cosa lo preoccupa? Approfondiamo.
5. PRIMA LE COSE PIU’ DIFFICILI:
Prima le cose difficili. Iniziare dalle attività più difficili non solo è un’ottima tecnica di gestione del tempo, ma è anche un eccezionale strumento per combattere la procrastinazione.
Togliersi di mezzo quel peso infatti, farà sì che il resto dei compiti sia una facile discesa.