
Vi è mai capitato di trovarvi davanti un bambino in preda ad una rabbia incontrollata che urla, piange oppure dà pugni calci o addirittura sputa o lancia oggetti?
Presi alla sprovvista e preoccupati per le figuracce nei confronti delle persone che guardano o ancora temendo che nostro figlio si stia trasformando in un piccolo despota, iniziamo ad urlare a nostra volta e a minacciare punizioni.
La rabbia incontrollata può rapidamente trasformarsi in sfida, mancanza di rispetto, aggressività e collera se il bambino non sa come gestire le proprie emozioni.
E’ importante che imparino (e noi con loro) a gestire le proprie emozioni, siano rabbia, ansia, tristezza ecc… (Intelligenza emotiva: perché è importante per tuo figlio)
In questo caso ci occupiamo nello specifico della rabbia e vediamo in 3 punti come possiamo sviluppare una certa abilità nella gestione della collera:
1- DISTINGUI TRA SENTIMENTI E COMPORTAMENTI
La rabbia è un’emozione normale e sana.
Molti genitori però fanno fatica a capire la differenza tra sentimenti di rabbia e comportamento aggressivo.
Insegna a tuo figlio a riconoscere e dare un nome ai suoi sentimenti, in modo che possa verbalizzare i sentimenti di rabbia, frustrazione e delusione.
Puoi dire “Va bene arrabbiarsi, ma non va bene picchiare”.
Provare rabbia infatti è normale ma non significa che siccome siamo arrabbiati possiamo picchiare, insultare, o distruggere.
Aiutalo ad essere consapevole che ha il controllo delle sue azioni quando si sente arrabbiato.
A volte, il comportamento aggressivo deriva da una varietà di sentimenti spiacevoli, come tristezza o imbarazzo.
Parla spesso dei sentimenti che provi in modo che per tuo figlio risulti facile riconoscerli e controllarli.
2- SII UN BUON ESEMPIO
Il modo migliore per insegnare a tuo figlio come affrontare la rabbia è mostrandogli come gestisci le tue emozioni quando ti senti arrabbiato.
Se tuo figlio ti guarda perdere la calma, probabilmente farà lo stesso. Ma, se ti vede affrontare i tuoi sentimenti in un modo più calmo e più tranquillo tenderà a imitarti.
Sebbene sia importante non far pesare su tuo figlio tutti i tuoi problemi, è utile mostrargli come gestisci i sentimenti di rabbia.
Fai notare i momenti in cui ti senti frustrato in modo che tuo figlio capisca che a volte anche gli adulti si arrabbiano.
Va bene dire: “Sono arrabbiato. ”Verbalizzare i tuoi sentimenti insegnerà a tuo figlio a parlare anche delle sue emozioni.
Assumiti la responsabilità del tuo comportamento quando perdi la calma di fronte ai tuoi figli.
Scusati e discuti su cosa avresti dovuto fare invece. Puoi dire: “Mi dispiace che tu abbia dovuto vedermi urlare oggi, ho perso il controllo”.
Sarei dovuto andare a fare una passeggiata per rinfrescarmi le idee e calmarmi anzichè alzare la voce”
3- FORNISCI GLI STRUMENTI GIUSTI
Diamogli gli strumenti per affrontare la loro rabbia.
Non possiamo semplicemente dire “Non arrabbiarti con tuo fratello”
I bambini hanno bisogno di sapere come fare.
Invece di sentirsi dire “Non colpire tuo fratello”, puoi dire: ‘”La prossima volta usa le parole” o “Allontanati da lui quando ti senti arrabbiato”.
Allontanarsi dalla situazione infatti, o prendersi qualche minuto può aiutarlo a calmarsi.
Se tuo figlio è un po’ più grandicello puoi anche chiedergli: “Cosa potresti fare invece di picchiare?”
In questo modo inizia a identificare le strategie che ritiene più utili in modo che capisca che i problemi si possono risolvere senza ricorrere all’aggressività.
Riepilogando:
La rabbia è un sentimento naturale, non si deve assolutamente reprimere (altrimenti prima o poi ti presenta il conto), ma si deve riconoscere e controllare. Per fare questo, almeno all’inizio tuo figlio ha bisogno del tuo aiuto, in seguito diventerà per lui sempre più naturale.
Poiché l’esempio è il principale fondamento dell’educazione, il primo passo è guardarsi dentro.
Tu come gestisci la tua rabbia?