Paragonare i figli con altri bambini può renderli insicuri e ansiosi

“Il confronto è il ladro della gioia" Theodore Roosevelt
Ancora prima che nostro figlio nascesse lo avevamo già messo a confronto con gli altri. “ Il tuo si muove tanto nella pancia? Scalcia? Quanto pesa? Perché il tuo pancione è più grande?
Quando poi arriva non ne parliamo: “Quando latte beve? Quante ore dorme la notte? Rigurgita tanto?
Insomma credo che tu abbia capito di cosa parlo.
Il problema sorge quando, invece di osservare la crescita e il progresso di nostro figlio e cercare nel confronto di placare le nostre ansie e insicurezze, iniziamo a confrontarlo con i suoi fratelli o altri bambini, e lo giudichiamo diverso.
“Perché non riesci a scrivere più velocemente?” “Perché non sei ordinato come tua sorella?” “La tua amica Sara prende voti più alti di te” e così via.
Cadiamo tutti nella trappola del confronto.
Viviamo infatti in una società che promuove la competizione e l’individualismo e non è facile rimanerne fuori.
Ci sarà sempre un altro bambino più intelligente, più atletico, più talentuoso, più obbediente del tuo, così come bambini meno intelligenti, atletici, talentuosi e obbedienti.
Sia che ti trovi a chiederti perché i voti di tuo figlio non sono come quelli del suo compagno o che veda i bambini ben educati al ristorante mentre i tuoi mettono a ferro e fuoco la sala, è tempo di smettere di confrontare.
Quando i genitori confrontano i loro figli con gli altri, finiscono per farli sentire inferiori. Questo abbassa la loro autostima e aumenta i loro livelli di ansia e stress.
I bambini vogliono compiacere i loro genitori e non essere in grado di farlo può renderli ansiosi.
Iniziano a credere che tutti siano migliori di loro, si sentono incapaci di fare qualsiasi cosa.
Possono pensare che nulla di ciò che fanno sia abbastanza buono e, di conseguenza, potrebbero smettere di provarci.
Possono inoltre rifuggire dalle situazioni sociali ed essere riluttanti a partecipare ai gruppi.
In più questo continuo confronto, può favorire il risentimento nei confronti dei genitori che li mettono a confronto e dei fratelli o degli altri bambini a cui vengono confrontati.
Confrontare i tuoi figli con gli altri non è mai una buona idea e contrastare questa tendenza richiede consapevolezza e pratica.
Dovresti smettere di confrontare tuo figlio con gli altri e porre fine a questa abitudine una volta per tutte.
1. I SOCIAL
Nelle foto su Instagram vediamo scene idilliache di bambini seduti, ben vestiti e pettinati e non puoi fare a meno di confrontarli con i tuoi.
Devi però essere consapevole che i social media non sono la realtà.
Gli altri genitori non pubblicano le cose brutte, dietro ogni famiglia c’è una storia e tu non sai qual’è la loro.
Non ci sono certezze o garanzie che i bambini con cui stai confrontando tuo figlio siano emotivamente più sani o più stabili dei tuoi.
Instagram, come tutti i social, è una facciata e raramente riflette la realtà della situazione di una persona.
La chiave è tenerlo a mente quando scorri il feed, sia per la tua salute mentale che per il benessere di tuo figlio.
Quando ti confronti con la perfezione di Instagram, non solo ti stai comparando con un falso, ma stai anche insegnando a tuo figlio a farlo, e questo genera ansia che lo porta verso la rinuncia e l’insuccesso.
I bambini che si confrontano costantemente con le persone sui social media finiranno per sforzarsi di ottenere qualcosa che è irraggiungibile, che alla fine si traduce in delusione e bassa autostima.
2. LA SCUOLA
Sentirsi un po ‘giù o in ansia quando tuo figlio sembra avere difficoltà a scuola è del tutto comprensibile .
Tutti i genitori vorrebbero che i loro figli andassero bene a scuola.
Ciò che non va bene, però, è confrontare il rendimento di tuo figlio a scuola con quello dei suoi coetanei.
Quando lo fai, distruggi la sua autostima e lo fai sentire come un fallito.
In sostanza gli stai dicendo (anche se non intenzionalmente) che non è come vorresti, e questo lo ferisce, provocando spesso un comportamento distruttivo e oppositivo.
Un modo migliore per affrontare il rendimento di tuo figlio a scuola è dare valore al lavoro effettivo, all’impegno, invece che al risultato.
Insegnagli a dare il massimo, a fare del suo meglio perchè i voti alti a scuola non si traducono automaticamente in successo nella vita.
Inoltre, fare troppa pressione su tuo figlio per perché ottenga voti alti a scuola può essere controproducente, causando effetti come rifiuto nei confronti dello studio e ansia.
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3. BUONE MANIERE
Sei a cena al ristorante e i tuoi bambini si comportano da selvaggi: bevande versate sulla tovaglia, schiamazzi, posate cadute sul pavimento, corse tra i tavoli.
In tutto questo trambusto ti cade l’occhio sul tavolo accanto con bambini seduti composti, tranquilli e silenziosi.
E’ naturale chiedersi cosa hai sbagliato, perchè i tuoi non sono così.
Ma non hai abbastanza strumenti per giudicare.
Stai vedendo una scena parziale, chissà qual è la storia di quella famiglia.
Forse i bambini sono terrorizzati dai genitori, o in quel momento erano particolarmente tristi per un evento che non conosciamo.
Per molto tempo, ho confrontato mia figlia con la sua amica. Mia figlia era la più chiassosa, la più esuberante, la più vivace, la più turbolenta. La sua amica era invece molto posata, educata e composta.
Ora, però, mi rendo conto che man mano che cresce, la sua “esuberanza” si sta trasformando in un’ammirevole fiducia e determinazione; mentre la sua amica è molto timida, chiusa e insicura.
Quando fai confronti superficiali, non stai vedendo ne’ l’intero quadro della situazione ne’ la proiezione nel futuro.
Il bambino troppo obbediente spesso cerca solo di compiacere i suoi genitori. Può soffrire di ansia o essere dipendente dall’approvazione degli altri.
VALORIZZA I TRATTI CARATTERISTICI E I PUNTI DI FORZA
Confrontare le persone è un processo cognitivo che facciamo tutti, più o meno involontariamente.
Spesso noi stessi ci confrontiamo con altri, un po’ per capire i nostri punti di forza o di debolezza, un po’ per scoprire dove poter migliorare e come risultiamo agli occhi degli altri.
Anche se lì per lì non ci sembra grave, bisogna sempre ricordare che i bambini crescono e diventano adolescenti e poi adulti.
La fase dell’adolescenza è molto complessa ed è caratterizzata già di suo dal confronto con gli altri, e allora non servirà a nulla dire: “Non paragonarti agli altri, ma pensa solo con la tua testa” se, da piccoli, sono stati esposti (anche involontariamente) al meccanismo del paragone.
Ognuno di noi è una persona a sé e anche i bambini lo sono, dobbiamo rispettare le loro peculiarità e il loro carattere, senza voler trasporre un pregio da un bambino all’altro, ma accettandoli per quello che sono.
Cosa possiamo fare oltre che smetterla di fare paragoni?
- Riconosci e celebra i suoi innati punti di forza e talenti.
- Incoraggialo a perseguire i suoi interessi e ad essere orgoglioso delle sue conquiste.
- Dagli motivi per essere orgoglioso della sua identità.
- Usa il rinforzo positivo (è sempre meglio dei confronti negativi).
- Insegnagli ad essere felice per i suoi sforzi e non solo per i risultati.
- Incoraggialo a essere intrinsecamente motivato e a non fare affidamento su convalide esterne.
In questo modo darai a tuo figlio una spinta naturale per ottenere di più, sarà più motivato e sicuro di sé.