
Crescere bambini ottimisti e capaci di affrontare con positività le difficoltà, piccole e grandi della vita quotidiana dovrebbe essere un obiettivo primario per ogni genitore.
L’ottimismo migliora l’esistenza sia nel breve che nel lungo periodo e agisce positivamente anche sul benessere fisico.
L’ottimismo è la capacità di affrontare, con la convinzione di un esito favorevole, qualunque sfida che il destino ci impone.
Mantieni i tuoi pensieri positivi, perché i tuoi pensieri diventano parole. Mantieni le tue parole positive, perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti. Mantieni i tuoi comportamenti positivi, perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini. Mantieni le tue abitudini positive, perché le tue abitudini diventano i tuoi valori. Mantieni i tuoi valori positivi, perché i tuoi valori diventano il tuo destino. Mahatma Gandhi
Mi preme specificare che quando parlo di ottimismo non parlo di “ottimismo ebete” e ingenuo che porta ad ignorare la realtà in cui viviamo e ad andare in giro sorridenti negando gli eventi negativi o dolorosi, vedendo solo arcobaleni e unicorni. (Sindrome di Pollyanna)
Quando parlo di ottimismo mi riferisco ad un atteggiamento mentale che ci porta ad individuare punti di forza anche in situazioni particolarmente negative e provare comunque a trarne vantaggio magari ribaltandone la prospettiva.
Certo Marce’ la fai facile, ma come posso trasmettere ai bambini ottimismo se io stesso sono pessimista nera e piena di dubbi sul lavoro, la società in cui viviamo, il futuro…
Spesso noi genitori siamo i primi ad essere pessimisti, bombardati di notizie negative dai media, pieni di dubbi e naturalmente portati a soffermare la nostra attenzione sulle cose brutte e a lamentarcene.
L’evoluzione ha portato il cervello umano a sviluppare una tendenza a prestare maggiore attenzione agli avvenimenti negativi, piuttosto che a quelli positivi.
Questo perché la sopravvivenza dipendeva dalla capacità d’identificare e reagire rapidamente i pericoli della vita.
Visto però che questo meccanismo oggi non è più necessario dovremmo imparare a modificare il nostro modo di vedere le cose in modo che i bambini abbiano una visione del mondo più positiva.
Aiutare i bambini a capire l’effetto dei loro pensieri, parole, azioni (e reazioni) è essenziale per costruire una base per il loro futuro benessere. Quando i bambini imparano a pensare in modo positivo, da adulti avranno maggiori possibilità di condurre una vita felice, sana e di successo. (Harvard Special Health Report Positive Psychology).
Vediamo nel concreto cosa possiamo fare:
Di seguito troverai 4 passi per iniziare a migliorare nella quotidianità, perché una visione positiva porta una migliore salute, più successo nella vita, nel lavoro e nelle relazioni, migliori capacità di apprendimento e decisionali.
1) SII UN MODELLO

Se vuoi che i bambini pensino positivo, è importante dare il buon esempio.
Se inizi la tua mattina con “oggi faremo tardi!” se mentre accompagni i bambini a scuola non fai altro che imprecare contro gli altri automobilisti, se pensando alla tua giornata lavorativa ti esprimi con frasi “oggi sarà una giornata di me***! beh dovrai sforzarti, almeno all’inizio, di non pronunciarle davanti ai bambini.
Piano piano puoi provare a sostituirle con frasi contrarie: “oggi sarà una splendida giornata!”, “sento che oggi sarà un giorno favoloso!”
Una frase con la quale mi piace iniziare la giornata e che io e mia figlia abbiamo letto in un minuscolo libro coloratissimo (Tinga-tinga) è questa: “Andiamo incontro a un nuovo e meraviglioso giorno!”
Alla sera invece, dopo la favola, ci prendiamo un minuto per elencare almeno 3 cose positive della giornata in modo da focalizzarci sui nostri successi.
Questo migliora la loro autostima e li accompagna nel mondo dei sogni con pensieri positivi (alimentando bei sogni e non incubi).
2) AIUTALO A SENTIRSI A PROPRIO AGIO CON LE SUE EMOZIONI

Insegna a tuo figlio come riconoscere le proprie emozioni per poterle gestire. Insegnagli che è giusto e naturale ridere, piangere, arrabbiarsi ed avere paura.
L’intelligenza emotiva consente di connettersi con gli altri, di capire meglio noi stessi e di vivere una vita più autentica, salutare e felice.
3) INSEGNAGLI A CONCENTRARSI SULLE SOLUZIONI

Se ti concentri sul problema questo si ingigantisce e soprattutto non si risolve! Impariamo ed insegniamo a concentrarci sulle soluzioni e non sui problemi.
Mettiamo l’accento (per quanto possibile) sul fatto che l’evento negativo è un momento passeggero, attribuito a un fattore non personale, temporaneo, e che riguarda solo un aspetto della persona.
Faccio un esempio: il bambino perde in un gioco a carte;
— Ottimista: “Ho perso perché non ho avuto le carte giuste” (momento passeggero, non dipendente dalla sua volontà/responsabilità e non comprendente l’intera persona)
— Pessimista: “Ho perso perché non sono buono a nulla” (momento permanente che riguarda tutta la persona e non limitato ad un aspetto della vita)
Di fronte ad una difficoltà è utile anche coinvolgere il bambino chiedendogli: “tu cosa proponi per superare questa situazione”?
Questo aiuterà notevolmente anche ad aumentare l’autostima.
4) CIRCONDALO E CIRCONDATI DI PERSONE POSITIVE

Ciò che vale per i bambini naturalmente vale anche per noi adulti: circondarsi di persone positive fa bene, la felicità è contagiosa.
Non è piacevole passare del tempo con persone che sprecano tempo ed energia a lamentarsi, che ti rovesciano addosso tutti i loro problemi e malanni.
Il segreto, cara Alice, è circondarsi di persone che ti facciano sorridere il cuore. È allora, solo allora, che troverai il Paese delle Meraviglie Il Cappellaio Matto
C’è un vecchio detto che dice che diventiamo come quelli che scegliamo di tenere più vicini.
Il nostro atteggiamento mentale si configura come la media delle convinzioni, dei valori e dei comportamenti del sistema a cui apparteniamo.
Secondo l’autore imprenditore Tim Rhon : “tu sei la Media delle 5 persone che frequenti di più”, cioè le 5 persone con cui intratteniamo le relazioni più frequenti o più intense.
Certo tutto questo non è facile, io stessa ho impiegato un po’ di tempo a modificare le mie vecchie e radicate abitudini e anch’io ero campionessa mondiale in quello sport chiamato “lamentela“. Mi lamentavo di tutto, dolori fisici, cose che non funzionano, burocrazia, traffico, le altre mamme…
Sentendoci lagnare continuamente, quale immagine del mondo si creano i nostri figli? Un mondo caotico, ingiusto, pieno di gente maleducata, che guida malissimo, eccetera.
Cerchiamo allora di coltivare nei nostri figli l’ottimismo perché possano cogliere tutti i benefici che esso può comportare, e perché no per trarne vantaggio per noi stessi.
Approfondimenti: Imparare l’ottimismo di Martin E. P. Seligman