CREDERE IN SE STESSI PER AVERE SUCCESSO NELLA VITA

CREDERE IN SE STESSI PER AVERE SUCCESSO NELLA VITA
"Incontrerai sempre persone che cercheranno di sminuire i tuoi successi. 
Cerca di non essere tu il primo a farlo"
Michael Crichton

Credere in sé stessi è importante, senza autostima non si va molto lontano nella vita.


Nasciamo con una buona autostima ma durante l’infanzia diversi fattori intervengano per distruggerla o perlomeno abbassarla. Genitori, compagni di classe, insegnanti e così via.


Da adulti ne capiamo l’importanza ma pensiamo sia ormai troppo tardi.

Ma questo è falso.


Migliorare la propria autostima in età adulta non è certo facile, ma è possibile.


“Se ci sono riuscita io…”

È importante che tu per primo riconosca il tuo valore, non importa come pensi ti considerino gli alti, solo tu puoi trovare i tuoi pregi ed esaltarli.

E rieccomi con una storia da raccontare:

L’ANELLO

“Sono venuto qui, maestro, perché mi sento così inutile che non ho voglia di fare nulla. Mi dicono che sono un inetto, che non faccio bene niente, che sono maldestro e un po’ tonto. Come posso migliorare? Che cosa posso fare perché mi apprezzino di più?”.

Il maestro gli rispose senza guardarlo: “Mi dispiace, ragazzo. Non ti posso aiutare perché prima ho un problema da risolvere. Dopo, magari…”. E dopo una pausa aggiunse: “Ma se tu mi aiutassi, magari potrei risolvere il mio problema più in fretta e dopo aiutare te”.


“Con piacere, maestro” disse il giovane esitante, sentendosi di nuovo sminuito visto che la soluzione del suo problema era stata rimandata per l’ennesima volta.
“Bene” continuò il maestro.
Si tolse un anello che portava al mignolo della mano sinistra e, porgendolo al ragazzo, aggiunse: “Prendi il cavallo che c’è là fuori e va’ al mercato. Ho bisogno di vendere questo anello perché devo pagare un debito.
Vorrei ricavarne una bella sommetta, per cui non accettare meno di una moneta d’oro.
Va’ e ritorna con la moneta d’oro il più presto possibile.

Il giovane prese l’anello e partì. Appena fu giunto al mercato iniziò a offrire l’anello ai mercanti, che lo guardavano con un certo interesse finché il giovane diceva il prezzo.

Quando il giovane menzionava la moneta d’oro, alcuni si mettevano a ridere, altri giravano la faccia dall’altra parte e soltanto un vecchio gentile si prese la briga di spiegargli che una moneta d’oro era troppo preziosa in cambio di un anello.

Pur di aiutarlo, qualcuno gli offrì una moneta d’argento e un recipiente di rame, ma il giovane aveva istruzioni di non accettare meno di una moneta d’oro e rifiutò l’offerta.
Dopo avere offerto il gioiello a tutte le persone che incrociava al mercato – e saranno state più di cento- rimontò a cavallo demoralizzato per il fallimento e intraprese la via del ritorno.


Quanto avrebbe desiderato avere una moneta d’oro per regalarla al maestro e liberarlo dalle sue preoccupazioni!
Così finalmente avrebbe ottenuto il suo consiglio e l’aiuto.
Entrò nella sua stanza.

“Maestro” disse “mi dispiace. Non è possibile ricavare quello che chiedi. Magari sarei riuscito a ottenere due o tre monete d’argento, ma credo di non poter ingannare nessuno riguardo il vero valore dell’anello.”
“Quello che hai detto è molto importante, giovane amico” rispose il maestro sorridendo. “Prima dobbiamo conoscere il vero valore dell’anello.


Rimonta a cavallo e vai dal gioielliere. Chi lo può sapere meglio di lui? Digli che vorresti vendere l’anello e chiedigli quanto ti darebbe. Ma non importa quello che ti offre: non glielo vendere. E ritorna qui con il mio anello.”

Il giovane riprese di nuovo a cavalcare.

Il gioielliere esaminò l’anello alla luce della lanterna, lo guardò con la lente, lo soppesò e disse al ragazzo:
“Dì al maestro, ragazzo, che se vuole vendere oggi stesso il suo anello, non posso dargli più di cinquantotto monete d’oro”.
“Cinquantotto monete?” esclamò il giovane.
“Sì”, rispose il gioielliere. “Lo so che avendo più tempo a disposizione potremmo ricavare circa settanta monete d’oro, ma se ha urgenza di vendere…”

Il giovane si precipitò dal maestro tutto emozionato a raccontargli l’accaduto.

“Siediti” disse il maestro dopo averlo ascoltato.


“Tu sei come questo anello: un gioiello unico e prezioso.
E come tale puoi essere valutato soltanto da un vero esperto.
Perché pretendi che chiunque sia in grado di scoprire il tuo vero valore?”
E così dicendo si infilò di nuovo l’anello al mignolo della mano sinistra.”

Cerca di tirar fuori il tuo potenziale. Individua i tuoi talenti e sfruttali per raggiungere gli obiettivi che ti sei posto nella tua vita.


Naturalmente si tratta di un percorso graduale, ma una volta iniziato non riuscirai più a tornare indietro.


Inizia con questi 5 piccoli passi:

1. AUTOSABOTAGGIO

“Io sono sempre con me stesso e sono io che sono il mio aguzzino”
Lev Tolstoj

Smettila di ripeterti che non ce la farai. In questo modo inconsciamente agirai in un determinato modo proprio per dimostrare che avevi ragione.


Tu sei responsabile della tua vita, smettila di dare la colpa al mondo, agli eventi, alla sfortuna, a chiunque altro che non sia tu.

2. NON TENTARE DI PIACERE AGLI ALTRI A TUTTI I COSTI

"Finché guardi agli altri per provare chi sei e cerchi la loro approvazione,
stai impostando la tua vita in modo disastroso.
Devi essere completo da solo. Nessuno può darti questo.
Devi sapere tu chi sei. Ciò che gli altri dicono è irrilevante”
Nic Sheff

Non mirare sempre a piacere agli altri, ma fai le cose per te stesso.


Se non fai mai quello che vuoi fare, ma fai sempre quello che vogliono fare tutti gli altri sarai sempre insoddisfatto e frustrato.


Anche pensare sempre a come gli altri ti vedono ti condiziona troppo: non farti paranoie su ciò che pensano gli altri.


Se scegli di cambiare, fallo per te stesso e non per compiacere qualcun altro.

3. NON ESSERE TROPPO SEVERO CON TE STESSO

"Mi chiedi qual è stato il mio più grande progresso? Ho cominciato a essere amico di me stesso”
Lucio Anneo Seneca

Spesso tendiamo ad essere troppo severi con noi stessi e a porci degli obiettivi troppo ambiziosi da raggiungere.


Impara a perdonarti per i tuoi errori.


Non lasciarti sopraffare dai pensieri negativi su te stesso per aver preso decisioni sbagliate. Chi non ha commesso degli errori. Lascia andare il passato.


Non stare incagliato sul problema, piuttosto cerca una soluzione.


Infine, zittisci quella vocina che ti rimprovera continuamente e che non fa che criticarti o insultarti.
Devi essere il miglior motivatore di te stesso, non il tuo peggior detrattore.

"Ogni tanto affiora una voce in me. Mi dice:
-'Sei inutile'
-'Sei orribile'
-'Nessuno ha bisogno di te.
Eppure dentro di me
ci sono frammenti e atomi
di pianeti lontani,
di supernove luminose,
di galassie infinite.
I secoli e l’universo
hanno lavorato per creare ciò che sono"
Fabrizio Caramagna

4. VIVI LA TUA VITA

"La vita è troppo breve per sprecarla a realizzare i sogni degli altri"
Oscar Wilde


Se sei consapevole che non ti piace qualcosa, allora non farlo.


Hai scelto quel corso di studi perché piace a te o perché lo volevano i tuoi genitori?
Fai un lavoro che ti piace o lavori per 8 ore lamentandoti e maledicendolo?


Difendi il diritto di vivere la tua vita nel modo che più si adatta alle tue esigenze, alle tue passioni.

Rincorri i tuoi obiettivi e pianifica i prossimi passi da compiere, senza accontentarti o cercare scuse a te stesso e a gli altri.

5. TROVA E COLTIVA LE TUE PASSIONI

Essere te stesso significa anche esaltare ogni aspetto della tua personalità.


Coltiva i tuoi hobby, scopri e nutri le tue passioni.

Ritagliati i tuoi spazi e dedica loro il giusto tempo.


Questo ti aiuterà a ritrovare te stesso, anche nei momenti in cui la tua motivazione e la tua concentrazione saranno in calo.

– «Ma tu mi ami?» chiese Alice.

  • «No, non ti amo.» rispose il Bianconiglio.

Alice corrugò la fronte e iniziò a sfregarsi nervosamente le mani, come faceva sempre quando si sentiva ferita.

– «Ecco, vedi? – disse il Bianconiglio – Ora ti starai chiedendo quale sia la tua colpa, perché non riesci a volerti almeno un po’ di bene, cosa ti renda così imperfetta, frammentata. Proprio per questo non posso amarti. Perché ci saranno dei giorni nei quali sarò stanco, adirato, con la testa tra le nuvole e ti ferirò. Ogni giorno accade di calpestare i sentimenti per noia, sbadataggine, incomprensione. Ma se non ti ami almeno un po’, se non crei una corazza di pura gioia intorno al tuo cuore, i miei deboli dardi si faranno letali e ti distruggeranno. La prima volta che ti ho incontrata ho fatto un patto con me stesso: mi sarei impedito di amarti fino a che non avessi imparato tu per prima a sentirti preziosa per te stessa. Perciò, Alice no, non ti amo. Non posso farlo.»

Alice nel Paese delle Meraviglie