
Strategie pratiche per fare in modo che non rinunci alla prima difficoltà.
"Nulla al mondo può prendere il posto della perseveranza. Non il talento, nulla è più comune di uomini di talento falliti. Non il genio; il genio incompreso è ormai un luogo comune. Non l’istruzione; il mondo è pieno di derelitti istruiti. Solo la perseveranza e la determinazione sono onnipotenti" Calvin Coolidge
Tuo figlio si arrende al primo ostacolo? Rinuncia subito a qualsiasi attività se le cose non si mettono bene?
Chi riesce a raggiungere gli obiettivi più ambiziosi nella propria vita non è colui che ha maggior talento, disponibilità e fortuna, ma colui che è stato più tenace.
La perseveranza è la capacità di resistere e sopportare la fatica per raggiungere l’obiettivo ed è una delle capacità fondamentali per avere successo nella vita.
In questo post abbiamo visto 5 STRATEGIE PER COSTRUIRE LA RESILIENZA DI TUO FIGLIO. Qui invece ti parlerò di tenacia.
Che differenza c’è?
La resilienza è la capacità di risollevarsi dalle avversità o dalle sconfitte che si presentano, reagendo o adattandosi.
La tenacia è la capacità di resistere, di non arrendersi alla prima difficoltà, di insistere nonostante gli insuccessi e i fallimenti.
Voglio raccontarti la storia di Darby
LA FEBBRE DELLO ZIO DARBY
Durante il periodo della corsa all’oro anche un certo Darby fu preso dalla febbre dell’oro e si trasferì nell’ovest per scavare e diventare ricco.
Comprò pala e piccone e dopo alcune settimane di lavoro venne ricompensato con una vena d’oro.
Gli servivano però altri macchinari per portarlo in superficie e così nascose la cava e tornò a casa.
Subito rivelò il colpo ai parenti ed alcuni amici. Misero tutti insieme i soldi necessari e ritornarono alla miniera. Il primo vagone del minerale fu estratto e spedito ad una fonderia. La resa dimostrò che avevano trovato una delle vene più ricche di tutto il Colorado.
Qualche altro vagone d’oro e avrebbero finalmente potuto saldare tutti i debiti e diventare finalmente ricchi. Le trivelle scavavano instancabilmente. Le speranze di Darby e dello zio si rafforzavano sempre di più.
Ma poi accadde qualcosa: scomparve la vena del’oro.
Continuarono a scavare cercando disperatamente di trovare la vena ma non ci riuscirono.
Infine decisero di rinunciare.
Vendettero le macchine ad un negoziante che le comprò per poche centinaia di dollari e tornarono a casa molto delusi.
Il negoziante si rivolse ad un ingegnere minerario che gli suggerì di riprendere a scavare ad appena un metro da dove i Darby si erano fermati. I suoi calcoli erano esatti.
Il negoziante infatti trovò l’oro ad appena un metro da dove i Darby si erano bloccati e ricavò milioni di dollari dalla miniera d’oro e Darby imparò una lezione importante.
Insegna a tuo figlio a non mollare mai, ad andare avanti con determinazione e perseveranza, e a non lasciare mai che nessuno porti via i suoi sogni.
Essere in grado di perseverare attraverso la difficoltà e di elevarsi al di sopra, è una chiave per progredire nella vita.
Tenacia significa proprio non rinunciare nonostante le avversità, perchè magari il tuo obiettivo è dietro l’angolo.

Gli esempi di chi ha avuto successo perchè non si è arreso sono tanti.
Uno fra tutti è quello di J.K.Rowling autrice di Harry Potter che è diventata la donna più ricca del Regno Unito dopo la regina Elisabetta.
La Rowling ha continuato a scrivere nonostante il divorzio, la mancanza di lavoro e la paura di non riuscire a mantenere la figlia.
Passò infatti un periodo molto buio, segnato da una forte depressione e da una situazione finanziaria disastrosa: senza lavoro, con un affitto da pagare, viveva con la figlia mantenendosi con i sussidi statali.
Sottomise il suo primo romanzo a più 12 case editrici fino a trovarne una che, finalmente, pubblicò il suo primo libro: Harry Potter e la pietra filosofale.
E qui parte la prima domanda: possiamo insegnare ai nostri figli ad essere perseveranti o si nasce con questa caratteristica?
Buone notizie! E’ una capacità che si può apprendere e allenare.
Ora la seconda domanda: come fare?
COME ESERCITARE IL MUSCOLO DELLA TENACIA
La tenacia è come un muscolo … Cresce attraverso il dolore e la lotta Deirdre MacIntyre
Deirdre MacIntyre, psicologo clinico (fondatore dell’Istituto di Educazione Infantile e di Psicologia Europeo) afferma che la tenacia non è una dote innata e che dobbiamo pensare alla perseveranza come un muscolo che cresce e ha bisogno di esercizio .
Ma in che modo esercitare in nostro figlio il “muscolo” della perseveranza?
Uno psicologo tedesco, Tom Senninger, parla di tre diverse zone di apprendimento:
1. La zona di comfort: situazione di sicurezza in cui ci si sente del tutto a proprio agio, senza percepire alcun rischio o minaccia.
2. La zona di allungamento: dove c’è un po ‘di fallimento che si può tollerare, dove si deve fare un po’ di sforzo perché è così che si impara.
3. La zona di panico: situazione in cui ci si sente molto a disagio con il livello di sfida che si sta affrontando.
Occorre dunque fare uscire i bambini dalla zona di comfort, fargli sperimentare nella zona di allungamento evitando di fargli raggiungere la zona di panico.
Si Marcè quindi devo fargli fare ginnastica? Si alzano dal divano, fanno stretching senza però fare cose pericolose. Giusto?
Lo so è un po’ articolato ma in sostanza significa che dobbiamo fargli fare nuove esperienze (nuove attività, sport eccetera) all’interno delle loro possibilità, senza metterli di fronte a prove che li spaventano e che possono essere troppo sfidanti.
7 PASSI PER ALLENARE TUO FIGLIO AD ESSERE PIÙ TENACE
1. INSEGNAGLI A TENERE GLI OCCHI SULL’OBIETTIVO
"Gli ostacoli sono quelle cose spaventose che vedi quando distogli gli occhi dal tuo obiettivo". Henry Ford
Insegnagli a non distrarsi dalla sua meta, a non lasciarsi condizionare da chi tenterà di convincerlo a rinunciare e non essere tu il primo a farlo.
2. SPIEGAGLI CHE NON CONTA QUANTE VOLTE CADE, MA QUANTE VOLTE SI RIALZA.
Il proverbio giapponese “ nana korobi ya oki “ si traduce in “sette volte in basso, otto volte in alto”;
Spiega a tuo figlio che i suoi insuccessi, o gli ostacoli della vita, non sono la dimostrazione che non è capace, e che è destinato a fallire.
Chiarisci che siamo noi a dare un significato a tutto ciò che ci accade: possiamo scegliere di vedere un insuccesso come il segno che non dobbiamo proseguire con il nostro progetto oppure considerare il fallimento come una tappa inevitabile del proprio percorso verso il successo.
3. MOSTRA I PROGRESSI
Questo metodo è efficace anche per aumentare l’autostima di tuo figlio, non solo la tenacia.
A volte è utile guardarti indietro e vedere quanta strada hai percorso. In questo modo ti rendi conto che la strada che hai fatto è probabilmente più di quella che ti manca.
Mio figlio di sei anni pretendeva di imparare ad andare in bici in 10 minuti e si scoraggiava subito perchè non riusciva all’istante a tenersi in equilibrio come la sorella di 10 anni.
Quella sera gli ho mostrato i video di quando ha imparato a camminare, ad andare sul triciclo e poi sulla bici con le rotelle. Quanta strada aveva fatto…
E’ stato come fare una magia, lo vedevo gongolarsi come un galletto, orgoglioso dei suoi progressi. Alla fine mi ha detto: “Domani voglio riprovare mamma!”
Ogni volta che tuo figlio vede che il suo lavoro sta dando i suoi frutti, avrà una spinta in più per andare avanti e non arrendersi.
4. NON RIMUOVERE TUTTI GLI OSTACOLI DAL SUO CAMMINO
“Mai aiutare un bambino mentre sta svolgendo un compito nel quale sente di poter avere successo”. Maria Montessori
Non risolvere mai per tuo figlio un problema che può risolvere da solo.
Aiutando un bambino in difficoltà, inavvertitamente gli neghiamo l’opportunità di costruire una solida base di autostima.
Cerchiamo di eliminare ogni ostacolo e ogni difficoltà dalla sua strada, creando un percorso liscio e oleato che speriamo porti al successo e alla felicità.
Purtroppo così facendo priviamo nostro figlio degli insegnamenti più importanti: gli errori.
Ciò non significa che dobbiamo abbandonarli a se stessi, ma che con il nostro sostegno e la nostra guida, i nostri figli possono imparare a trovare le proprie soluzioni e costruirsi da soli la strada verso il successo che gli appartiene.
Sostienilo e incoraggialo, ma non facilitargli la strada, in modo che un successo conquistato sia molto più gratificante per lui.
5. DIFFERIRE LA GRATIFICAZIONE
Riuscire a posticipare la gratificazione può essere molto utile per migliorare l’autocontrollo e rafforzare la tenacia.
Chi è in grado di resistere a una ricompensa immediata quindi a ritardare la gratificazione, infatti, è anche capace di tenere un ottimo autocontrollo, quindi di porsi obiettivi a lungo termine.
Ad esempio, se il tuo bambino vuole fare qualcosa ORA, e tu proprio in questo momento non puoi farlo, pianificate insieme.
Lo segnate sul calendario, contate i giorni e fantasticate su quanto sarà divertente.
6. INCORAGGIALO AD IMPEGNARSI AL MASSIMO SENZA CERCARE SCUSE
Veicola a tuo figlio il messaggio che il successo deriva dal duro lavoro e dall’impegno, non dalla fortuna, dai soldi o dal DNA.
Infatti, se i bambini credono che le prestazioni siano dovute all’impegno, sarà meno probabile che si arrendano e lavoreranno di più quando il gioco si fa duro.
Il sociologo Malcom Gladwell nel suo libro Outliers: The Story of Success afferma che i migliori artisti, musicisti, nuotatori hanno praticato almeno 10.000 ore, o dieci anni, per raggiungere il loro successo.
Il successo dipende da quanto duramente lavori.
Insegnagli ad impegnarsi fino in fondo e a dare il massimo senza sprecare energie per trovare inutili scuse.
7. NON PERMETTERGLI DI ARRENDERSI TROPPO IN FRETTA
A volte lasciare che tuo figlio rinunci è allettante.
D’altronde se mio figlia non va più a danza non ho l’impegno di accompagnarla e mi sono liberata 3 pomeriggi alla settimana…
Lo so bene, sono stata tentata anch’io.
Facilitarti la vita, però, ha come conseguenza quella di trasmettere a tuo figlio il messaggio che va bene rinunciare o scegliere facili scorciatoie.
Non lasciare che tuo figlio rinunci troppo presto, incoraggialo a continuare almeno un po’.
Con i miei figli vige la regola che quando a settembre iniziano un’attività (sport, musica) devono continuarla per tutto l’anno, se poi l’anno successivo la vogliono cambiare sono liberi di farlo.
8. ASCOLTALO
Ci sono naturalmente dei casi in cui chiedergli di continuare ostinatamente non va bene. Cerca infatti di capire il motivo vero per il quale vuole smettere.
Potrebbe esserci infatti un problema più serio che è importante approfondire o indagare.
9. SPORT
Lo sport aiuta i bambini a diventare più tenaci e resilienti, li fa diventare psicologicamente e fisicamente più resistenti allo stress.
10. ESEMPI ILLUSTRI
Racconta storie di persone che hanno avuto successo grazie alla loro tenacia.
L’esperienza di vita insegna sicuramente le lezioni più preziose, ma anche ascoltare storie di altri che hanno raggiunto grandi obiettivi grazie alla loro tenacia può incoraggiare i bambini di fronte alle proprie sfide.
La tenacia presuppone fatica, spirito di sacrificio, ostacoli da superare, fiducia nel raggiungimento dell’obiettivo, non è facile lo so, ma tu per primo non ti arrendere!